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Rassegna Stampa

Chiediamo al cementificio di pagare i controlli sull’aria

La Comunità montana approva all’unanimità un documento di indirizzo che chiede alla Colacem di finanziare il monitoraggio dei dati ambientali. Il comitato ambiente Verbano: “Decisione storica, la prima in Italia”

Ambiente Verbano, verso un piano di monitoraggio del territorio

Grande seguito per l'inizaitiva di sabato scorso all'istituto Galileo Galilei. Scienziati e ricercatori a confronto sui temi legati alle sostanze presenti nell'ambiente

Sabato scorso, il 19 novembre si è svolta la prima conferenza sul tema del co-incenerimento del CDR presso la cementeria Colacem di Caravate organizzata dal Comitato Ambiente Verbano. La giornata si è svolta a Laveno Mombello presso l'Istituto Galielo Galilei.
Hanno partecipato i maggiori esperti del settore tra cui il prof. Minoia della Fondazione Maugeri di Pavia, l’ingenier Mario Grosso della sezione ambientale del Politecni di Milano e il fisico Marco Cervino dell Cnr di Bologna e sono stati invitati sia l’Arpa nella persone della sua direttrice dottoressa Cazzaniga che la Colacem nella persona del direttore tecnico ingenier Farneti. L’invito è stato esteso a tutti i soggetti interessati, dai sindaci, all’Asl, dai medici di base alle organizzazioni ambientaliste che operano sul territorio.

"Che aria tira?": arriva il patrocinio del ministero Gradita sorpresa per gli organizzatori dell'iniziativa sulla quialità dell'ambiente nell'Alto Varesotto: vista da Roma plaudono all’iniziativa

Un patrocinio prestigioso e importante, quello arrivato oggi, 10 novembre per la giornata di approfondimento sulle tematiche ambientali legate alla qualità dell’aria organizzata per il prossimo 19 novembre dal Comitato Ambiente Verbano. Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha infatti inviato il patrocinio all’iniziativa.

Ogni cittadino deve conoscere cosa accade nell’ambiente

Dopo gli incontri dei mesi scorsi rivolti alla questione della combustione di Cdr alla Colacem, un primo bilancio del Comitato Ambiente Verbano. Con una novità per settembre

paolo paliaga«Siamo nati quando si cominciò a parlare dell’impiego del Cdr, il combustibile da rifiuti, nell’altoforno del cementificio Colacem di Caravate. Ma oggi la nostra attività continua anche su altri fronti, per sensibilizzare gli abitanti di questa zona e per metterli nelle condizioni di sapere e conoscere».
Paolo Paliaga (nella foto) e Leonardo Salvemini, la “testa” del Comitato Ambiente Verbano tirano le somme dei primi mesi di attività della loro creatura, dando una notizia in anteprima.
«Per la fine di settembre stiamo organizzando un happening con esperti di altissimo livello, con l’obiettivo di continuare l’attività di informazione e divulgazione rivolta ai cittadini – spiega Salvemini, avvocato e docente in discipline giuridico-ambientali in diverse università. Non c’è solo l’aria che respiriamo, ma anche il percorso della plastica, della frazione umida dei rifiuti, dell’acqua…».

L'oncologo: «Interrogheremo i licheni per sapere come stiamo»

Si è trasferito da Milano per respirare aria buona. E oggi si trova nel mezzo di un comitato ambientale che dà la caccia a ciò che può far male all'uomo. Anche perché di tumori se ne intende Michele Reni (al centro nella foto), giovane oncologo che di giorno lavora al San Raffaele di Milano e di sera prende il treno per tornare nella “sua” Cittiglio. Reni è uno dei componenti del Comitato Ambiente Verbano che da qualche settimana si è costituito in paese e di cui fanno parte giuristi ambientali, come il presidente Leonardo Salvemini ed economisti con la passione per la musica, come Paolo Paliaga (a destra nella foto). Nel corso della serata di ieri tanti dei componenti del Comitato sono rimasti in disparte, ma a microfoni spenti si sono fermati a parlare col pubblico.

Colacem, l'inceneritore scalda la campagna elettorale

La notizia è arrivata a margine del consiglio comunale aperto sul cementificio Colacem: «Cominceremo a bruciare cdr, il combustibile da rifiuti, dopo Pasqua. L'hangar che servirà da struttura di stoccaggio per il cdr è quasi pronto». Lo ha confermato Mario Capolli, direttore dello stabilimento di Caravate: a fine mese via libera quindi ai primi test per generare calore e arrivare ai 1.450 gradi dell'altoforno che sgretola la marna per fare cemento, e che in questi mesi è stato al centro dell'attenzione di un gruppo di cittadini. Oltre 400 le firme raccolte, che hanno spinto l'amministrazione a organizzare la serata, anche sulla scorta di un'interpellanza discussa lo scorso settembre in cui le opposizioni chiesero un momento per informare i residenti.

Cementificio, nasce un comitato di cittadini

Lunedì 4 aprile 2011 a Cittiglio è nato un comitato popolare per monitorare l’attività della cementeria Colacem sita nel comune di Caravate. A seguito della decisione dei comuni prossimi alla cementeria di autorizzare la combustione di 30.000 tonnellate di CDR, i cittadini hanno deciso di costituirsi in comitato, il “Comitato Ambiente Verbano”. Si tratta di un comitato, che per statuto è apartitico, comprende cittadini di differente provenienza socio-economica, non ha alcuna finalità elettorale ed è presieduto dall’avvocato Leonardo Salvemini, che tra l’altro è docente universitario di diritto ambientale. Lo scopo del comitato è di “monitorare la situazione di questo cambiamento, approfondire la tematica legata al fatto che da circa dieci anni si bruciano oli esausti, pneumatici e prodotti pericolosi, verificare le procedure che hanno portato al cambiamento della destinazione dell’area su richiesta della ditta Colacem, precedentemente definita 'area non idonea'; affiancare l’amministrazione pubblica nel ruolo di controllo e di monitoraggio delle varie fasi di questa transizione, presenziare con tecnici in contraddittorio ai processi di controllo, stimolando la ditta stessa ad ottenere le certificazioni iso del caso, verificando quali siano le ricadute positive per la cittadinanza dovute alle esternalità negative prodotte dalla Colacem”, recita un comunicato dove si illustra l'iniziativa.

Rifiuti al cementificio, cittadini e amministratori si interrogano

La questione dei rifiuti trattati come combustibile per il cementificio Colacem ha prodotto dibattito fra i residenti nella zona di Cittiglio, e non solo. In tanti si esprimono concordando con le richieste dei cittadini che vogliono raccogliere firme per chiedere al comune più trasparenza. Altri, nei commenti in calce all'articolo di Vaersenews, sono preoccupati per gli effetti che queste operazioni potrebbero produrre sulla salute dei cittadini, nonostante le rassicurazioni dell'azienda. Una situazione analoga, scrive un lettore in una lunga lettera arrivata alla redazione è quella avvenuta anni fa a Ternate, paese sull'asse viario della statale 629 a qualche chilometro da Cittiglio. “Dovremmo chiederci cosa sarà di questi complessi industriali quando le cave si esauriranno, ora che hanno potuto assaggiare il grosso business dei rifiuti”, afferma il lettore. L'attenzione, da parte di tutti i commentatori rimane al centro della questione, vale a dire l'ambiente.

“Il cementificio brucerà rifiuti e nessuno ci dice nulla”

Che succede se a finire nell’altoforno del cementificio ci va la spazzatura, sotto forma di “combustibile da rifiuti”, vedi CDR? Se lo chiede un gruppo di cittadini di Cittiglio, uno dei tre comuni dove sorge da decenni la grande struttura della Colacem, dopo la notizia circolata negli ultimi giorni ed emersa in un consiglio comunale di qualche mese fa in cui la minoranza chiese di fare chiarezza sul progetto di sostituire l'attuale combustibile, costituito da oli esausti, col CDR. Si tratta appunto del derivato dal trattamento dei rifiuti solidi urbani con un grande potere calorico che può venir usato dai forni che cuociono le pietre calcaree per fare cemento. Una pratica per la quale l’azienda ha già da tempo chiesto permessi e autorizzazioni. In un volantino fatto circolare in paese in questi giorni, e distribuito nei locali pubblici e nelle cassette delle lettere, i promotori della campagna pretendono dall’amministrazione comunale maggior trasparenza nella gestione di questa partita.