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Colacem, l'inceneritore scalda la campagna elettorale

La notizia è arrivata a margine del consiglio comunale aperto sul cementificio Colacem: «Cominceremo a bruciare cdr, il combustibile da rifiuti, dopo Pasqua. L'hangar che servirà da struttura di stoccaggio per il cdr è quasi pronto». Lo ha confermato Mario Capolli, direttore dello stabilimento di Caravate: a fine mese via libera quindi ai primi test per generare calore e arrivare ai 1.450 gradi dell'altoforno che sgretola la marna per fare cemento, e che in questi mesi è stato al centro dell'attenzione di un gruppo di cittadini. Oltre 400 le firme raccolte, che hanno spinto l'amministrazione a organizzare la serata, anche sulla scorta di un'interpellanza discussa lo scorso settembre in cui le opposizioni chiesero un momento per informare i residenti.

Oltre ai sindaci di Gemonio e Caravate la serata è stata un momento di presentazione del “Comitato ambiente Verbano”: un gruppo di esperti nato qualche settimana fa e che ha come obiettivo quello di tenere sotto controllo ciò che succede attorno a questa partita.
Al tavolo era presenta anche l'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) che ha garantito la presenza di centraline di monitoraggio “in continua” sull'inceneritore principale dal 2008. Ma la serata – a cui i cittadini hanno partecipato numerosi, con quasi 200 presenze senza tuttavia poter intervenire – si è rapidamente trasformata in un duello ravvicinato tra i candidati sindaci: Daniele Cadario, attuale capogruppo dell'opposizione di “Insieme per Cittiglio” e Fabrizio Anzani, vicesindaco che si candida a succedere al primo cittadino in carica Giuseppe Galliani.
Alla serata era presente anche Manolo Marzaro, ex sindaco di Cittiglio e oggi consigliere comunale che ha aperto i giochi subito dopo l'intervento introduttivo del sindaco: «Perché – ha chiesto Marzaro – l'amministrazione ha scelto il silenzio sulla partita del cementificio? Perché non sono stati informati i cittadini? E perché l'amministrazione ha sostenuto che il passaggio del cdr come combustibile da rifiuti è meglio dell'impiego di oli esausti? Perché non sapevano che venivano bruciati, gli oli esausti?». L'azienda ha risposto che «gli oli esausti vengono bruciati dal 1999».
Qui è partito il contrattacco della maggioranza (Anzani) che ha chiesto: «Chi era sindaco, nel '99, signor Marzaro?». Lo stesso Marzaro ha risposto: «Vorrei sapere dall'azienda: chi li ha autorizzati a bruciare gli oli esausti?». Insomma un battibecco che si è rapidamente sopito tra gli interventi successivi. Era presente Arturo Bortoluzzi degli “Amici della Terra” che ha proposto un sistema di monitoraggio capace di bloccare la produzione qualora venissero ravvisati sforamenti dei livelli di legge per le emissioni. Al tavolo sedeva anche Leonardo Salvemini, giurista, e presidente del “Comitato ambiente Verbano” che ha subito specificato: «Non siamo contro la Colacem, semplicemente il nostro obiettivo sarà quello di informare i cittadini su ciò che sta accadendo sul territorio, cercando di dati sulle emissioni e pubblicandoli». La serata, un obiettivo l'ha certamente raggiunto: i due candidati alla poltrona di sindaco - al tavolo era presente in realtà anche il terzo, Antonio Cellina, che non è intervenuto - hanno promesso di inserire nell'agenda elettorale un percorso di maggiore informazione nei confronti della comunità locale sul tema della qualità dell'ambiente.
Il tutto anche alla luce di una sostanziale apertura segnata dal sindaco di Cittiglio, a studiare un sistema di monitoraggio suppletivo rispetto a quello proposto da Arpa, che ha confermato l'assenza di indagini sulle diossine e in merito alle "nanoparticelle", ipotesi inizialmente scartata dallo stesso Galliani.