Grande seguito per l'inizaitiva di sabato scorso all'istituto Galileo Galilei. Scienziati e ricercatori a confronto sui temi legati alle sostanze presenti nell'ambiente.
Sabato scorso, il 19 novembre si è svolta la prima conferenza sul tema del co-incenerimento del CDR presso la cementeria Colacem di Caravate organizzata dal Comitato Ambiente Verbano. La giornata si è svolta a Laveno Mombello presso l'Istituto Galielo Galilei.
Hanno partecipato i maggiori esperti del settore tra cui il prof. Minoia della Fondazione Maugeri di Pavia, l’ingenier Mario Grosso della sezione ambientale del Politecni di Milano e il fisico Marco Cervino dell Cnr di Bologna e sono stati invitati sia l’Arpa nella persone della sua direttrice dottoressa Cazzaniga che la Colacem nella persona del direttore tecnico ingenier Farneti. L’invito è stato esteso a tutti i soggetti interessati, dai sindaci, all’Asl, dai medici di base alle organizzazioni ambientaliste che operano sul territorio.
Il pubblico ha risposto benissimo partecipando numeroso alla conferenza. Il quadro che ne è emerso è che nonostante tutti i soggetti istituzionali svolgano correttamente il loro ruolo, la problematica del co-incenerimento richiede un ulteriore approfondimento. Questo perché i limiti posti dalle tabelle di legge, non garantiscono totalmente il criterio di salubrità poiché, per fare un esempio le polveri sottili, il PM 2,5 ma anche il PM 1 e ultrasottile il PM 0,1 non vengono quasi per nulla indagati e sono le polveri più terribili. L’ingenier Grosso ha sottolineato che nonostante la co-combustione del CDR migliora alcune emissioni come l’ossido di azoto poi in realtà ne peggiora altre come il mercurio, ritenuto molto dannoso per la salute. Lo stesso dottor Reni, oncologo presso l’ospedale San Raffaele di Milano ha documentato l’incremento dei tumori dovuti a fattori ambientali e ha suggerito di abbattere le cause di insorgenza usando uno stretto criterio di precauzione.
Tutti i relatori hanno concordato che serve un incremento di approfondimento e che servirebbe un piano dettagliato di monitoraggio che sia adeguato alle nuove problematiche emerse. Il Comitato, ha concluso il Prof. Leonardo Salvemini docente di diritto dell'ambiente dell’università statale di Milano e dell'Insubria di Varese, “invita le istituzioni e soprattutto l'azienda Colacem a collaborare per mettere a punto un piano di monitoraggio condiviso con il comitato stesso che permetta una raccolta ed una valutazione di dati completi poiché la più vera e rispettosa delle richieste dei cittadini è di avere un ambiente salubre ove far crescere i propri figli"